24 Giugno 2007 - IL SECOLO XIX

 

 

TRAMONTI DI CAMPIGLIA
la Carta dei sentieri che portano in Paradiso
Tutte le vecchie vie di uno dei territori più belli del mondo in un volume che costa otto euro. L’incasso servirà per curare i viottoli.
Appena uscita, è subito un successo la nuovocarta dei sentieri di Tramonti di Campiglia. La carta, che è stata presentata al Camec, è pubblicata a cura dell’associazione Campiglia. Costa 8 euro, i proventi saranno utilizzati per il ripristino degli stessi sentieri; si può chiedere sul sito www.tramontidicampiglia.it. Vi si trovano illustrati, con abbondanza di particolari, i sentieri “A” (l’antica Via Provinciale) il “B” ed il “C” (Campiglia-Navone), il “D”(la via der Predao), l’”E” (Campiglia via Bonassa-Costa di Schiara), l’”F” (Campiglia via Bonassa-Nozzano), il “G” (giro del Mulino), l’”H” (Campiglia-Coregna-Fabiano), l’”I” (Lizza-Acquasanta), i noti sentieri del CAI 1, 4, 4b e 11. Presenta inoltre sul versante del Golfo, l’anello di recente riaperto dai volontari dell’Associazione, che collega Campiglia al borgo di Coreana e all’Acquasanta. Numerosi gli interventi. Il sindaco Massimo Federici, lo scrittore Maurizio Maggiani, il professor Mauro Mariotti, i dirigenti dell’Associazione Campiglia Marco Cerliani e PierPaolo Bracco hanno tracciato un ampio quadro della situazione. Campiglia, detta “la settima terra” (in polemica con l’antica denominazione di Cinque Terre, che prese in considerazione il territorio subito a nord di Portovene ignorando Biassa, la sesta terra, e Campiglia, appunto la settima) è oggi un territorio “cuscinetto” tra il parco regionale di Portovene e il parco nazionale delle Cinque Terre; la sue esistenza è affidata a un pugno di persone che con grande impegno hanno saputo ridare vita alle culture dello zafferano e del fico d’india, e si accingono perfino a recuperare il vigneti dello Sciacchetrà (qui detto “renforsà”). Gli autori della cartina, Nicola Bracco e Luciano Bonati, hanno illustrato i percorsi, richiamando l’attenzione sui collegamenti tra Campiglia, Nozzano, Schiara, il Persico, e sull’antica via Provinciale che passava a mezza costa e collegava La Spezia a Genova.

Alberto Albonetti

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