20 Marzo 2010 - Parco Nazionale delle Cinque Terre

Presentazione della nuova cultura dei CHINOTTI a Tramonti di Campiglia

 

 

Si è svolta a Campiglia sabato 20 marzo la presentazione del programma di introduzione, in via sperimentale, della coltura del CHINOTTO.

La giornata è iniziata con una breve escursione sui sentieri sul versante mare per visitare i possibili terrazzamenti da recuperare con la nuova coltivazione. Accompagnati dall’agronomo dello Slowfood, Sign. POLLERO i rappresentanti dell’associazione hanno individuato i punti più idonei per le piantine di Chinotto. Tale specie, come molti agrumi, soffre i climi particolarmente rigidi, predilige i terreni drenanti e necessita di un buon quantitativo d’acqua.
Il territorio di Tramonti di Campiglia nella fascia dei terrazzamenti a 200 metri sul mare, caratterizzato da temperature piuttosto elevate tutto l’anno e una morfologia che ripara dai venti freddi, dovrebbe presentare un micro clima particolarmente adatto per i chinotti. L’unico fattore limitante sembra essere rappresentato dalla scarsità di acqua.

La giornata è proseguita presso la piazzetta del paese dove, sotto un gazebo, è stato presentato il progetto. Ottima l’affluenza di pubblico con più di 60 partecipanti tra cui l’assessore all’ambiente del comune della Spezia Laura Ruocco.
L’ing. Bracco dell’Associazione Campiglia e l’assessore all’agricoltura Barli hanno spiegato le finalità dell’iniziativa. Il programma “CHINOTTO” è stato proprio reso possibile grazie al sostegno dall’assessore provinciale e dovrebbe rappresentare un primo esempio per il recupero di antiche coltivazioni che stanno ormai scomparendo dal nostro territorio.
Le piantine di CHINOTTO, vista la difficoltà dell’impresa crediamo che ne abbiano bisogno, sono state benedette dal Parroco Don Maurizio.

Entrati nel vivo dell’incontro Danilo Pollero, referente del Presidio Slow Food di Savona, ha illustrato la storia e le peculiarità di tale specie. Nonostante il freddo e la pioggia il pubblico, a testimonianza del grande interesse per l’iniziativa, ha posto diverse domande che hanno prolungato l’intervento oltre ogni previsione.
Si è capito come Il CHINOTTO è un agrume originario della Cina la cui coltivazione è stata introdotta in Liguria alla fine dell’Ottocento nella riviera del Savonese. L’industria locale di trasformazione dei frutti di tale pianta conobbe particolare fortuna fino agli anni venti. Dopo il progressivo declino, il presidio SLOW FOOD (Presidio del Chinotto di Savona), che riunisce coltivatori e trasformatori ha iniziato un programma per il recupero di tale tradizionale coltivazione.
L’agronomo ha inoltre sottolineato come il Chinotto di Savona o Chinotto Comune sia una specie a se stante da non confondere con il Citrus Myrtifoglia. Le caratteristiche  del suo frutto (assenza di semi, aroma particolare, ecc.) lo rendono particolarmente adatto per la trasformazione.

E’ stato quindi offerto un rinfresco a base di: marmellate e chinotti canditi al maraschino provenienti direttamente dai produttori del presidio Slow Food di Savona abbinati con formaggio della Val di Vara e vino rigorosamente prodotto a Tramonti di Campiglia.

Al termine sono state distribuite le piantine agli associati.

>>>Immagini della giornata
>>>Video "Storia del Chinotto"
>>>Video "il Chinotto di Savona"

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